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La Piazza Vittorio Emanuele Iii

Descrizione

La Piazza Vittorio Emanuele III è il fulcro di Menfi, sin dalla sua fondazione da parte di Diego Aragona Tagliavia Pignatelli. Proprio in corrispondenza dell’ingresso del Palazzo Pignatelli si diparte la Via Garibaldi, un tempo strada principale del paese, che incrociando altre vie crea quella struttura toponomastica a scacchiera tipica del Seicento, con comparti molto ampi e corti interne. Parallela alla via Garibaldi, si trova la via della Vittoria, già via Popolo: un asse viario che si delineò ai primi dell’Ottocento, in conseguenza dello sviluppo demografico.

All’origine della sua attuale sistemazione sta il terremoto, che nel 1968 ha abbattuto i suoi edifici più rappresentativi: la Torre, che era stata eretta nel XIII secolo da Federico II, e la Chiesa Madre, costruita tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo. La ricostruzione di queste due testimonianze storiche ha dato nuova dignità alla piazza Vittorio Emanuele III, che conservava inoltre sul fondo l’antico Palazzo Comunale, e infine Palazzo Pignatelli (sec. XVII), fondato da Diego Aragona Tagliavia Pignatelli, principe di Castelvetrano e fondatore di Menfi nel 1638.
I nuovi interventi architettonici, entrambi opera dell’Architetto Vittorio Gregotti, evocano gli antichi edifici rispettandone gli ingombri volumetrici, e si articolano come strutture che se da un lato sono protettive dei reperti superstiti, e quindi capaci di valorizzarne la presenza senza sovrapposizione, dall’altro lato sono adatti alle attuali esigenze.
Nell’assolato panorama mediterraneo, l’ampiezza della piazza è diventato, quindi, il luogo in cui si prolunga nell’oggi l’antica tradizione delle civiltà che su queste terre si sono alternate, dai Fenici, ai Greci, agli Arabi, ai Normanni, disegnando un luogo di pace da cui si gode un panorama mozzafiato.

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